La piattaforma scientifica indipendente e interdisciplinare NEXT LEVEL ha chiesto al Ministero federale della Sanità (BMG) e all’Istituto Robert Koch (RKI), in base alla legge sulla libertà d’informazione (IFG), se le autorità dispongono di documentazione sui controlli negativi con campioni di persone sane in relazione alla coltivazione e al sequenziamento del “SARS-CoV-2” e del “virus del morbillo”, in conformità con la legge sulla protezione dalle infezioni (IfSG).
Risposta del BMG: “Di conseguenza, il Ministero Federale della Salute (BMG) non dispone di alcuna documentazione sulla rilevazione di agenti patogeni – in particolare per il virus del morbillo e della SARS-CoV-2 – come da voi richiesto al punto 1, in cui non è stato utilizzato il sequenziamento come prova e quindi non sono stati associati documenti sui controlli negativi effettuati con campioni provenienti da persone sane”.
Risposta dell’RKI (dipendente dal BMG): “Sia la coltivazione dei virus del morbillo e della SARS-CoV-2 che il sequenziamento del genoma di tali virus sono ovviamente effettuati presso l’RKI in conformità con gli standard di buona pratica scientifica. Tuttavia, questi standard non prevedono che i campioni negativi siano inclusi nella coltivazione del virus o nel sequenziamento del genoma. Al contrario, l’individuazione del virus viene effettuata in anticipo mediante la rilevazione molecolare con PCR e/o sequenziamento. Pertanto, per la coltivazione del virus o il sequenziamento del genoma vengono utilizzati solo campioni preanalizzati di cui è già nota la presenza del virus. Non sono quindi disponibili la documentazione e i risultati dei controlli negativi con campioni di pazienti sani per la coltivazione dei virus del morbillo e della SARS-CoV-2 o per il sequenziamento del genoma di tali virus”.
Alla domanda di NEXT LEVEL se sono stati controllati almeno i metodi delle analisi preliminari, l’RKI fa nuovamente riferimento alla prima risposta, secondo cui non esistono controlli negativi con campioni di persone sane.
Non esiste quindi una documentazione di controlli negativi con campioni provenienti da individui sani. Tuttavia, secondo la linea guida 11 della DFG sulla buona pratica scientifica, ogni istituzione scientifica – in particolare le istituzioni statali come l’RKI – è tenuta a rivedere sistematicamente tutti i metodi utilizzati, in particolare attraverso adeguati controlli negativi. L’RKI conferma questo obbligo anche nel proprio sito web sulla buona pratica scientifica. I controlli negativi sono indispensabili soprattutto in virologia. Essi garantiscono che i risultati ottenuti siano effettivamente attribuibili al campione analizzato e non siano causati dall’assetto sperimentale, dai reagenti utilizzati o da altri fattori di interferenza. Se i controlli negativi con campioni di individui sani fornissero gli stessi risultati dei campioni in esame, si potrebbe concludere che i risultati non sono dovuti alla presenza di un “virus”. In questo caso, la base metodologica dei test virologici verrebbe fondamentalmente messa in discussione.
Inoltre, il BMG fa una dichiarazione fondamentale sul rilevamento di agenti patogeni tramite sequenziamento. Nel verbale del gruppo di crisi dell’RKI del 22 febbraio 2021 si legge: “Il BMG è del parere che i risultati del sequenziamento non siano per definizione un rilevamento di agenti patogeni”.
Alla domanda su come debba essere intesa l’affermazione “Il BMG è del parere che i risultati del sequenziamento non siano per definizione un’individuazione di agenti patogeni”, il BMG ha risposto come segue: “Il passaggio citato si riferisce a una discussione tra i dipendenti dell’RKI e del BMG sugli obblighi di comunicazione ai sensi della legge sulla protezione dalle infezioni (IfSG), che è stata condotta e verbalizzata dai partecipanti alla relativa riunione dell’unità di crisi”. Ciò risulta chiaro sia dal titolo “Obbligo di comunicare i risultati delle sequenze” che precede il passaggio in questione, sia dal testo che segue. L’affermazione in questione, nel contesto della discussione dell’epoca sull’interpretazione dell’IfSG, significa che il termine “individuazione dell’agente patogeno” nella sezione 7 (1) dell’IfSG si riferisce solo all’individuazione primaria dell’agente patogeno, ma non anche all’ulteriore sequenziamento o alla tipizzazione fine nell’ambito della diagnostica secondaria (in particolare, ad esempio, da parte di laboratori speciali)”.
Il BMG conferma quindi che il solo sequenziamento non costituisce per definizione l’individuazione di un patogeno primario e non è quindi sufficiente a confermare la presenza di un nuovo “virus” ai sensi dell’IfSG.
Di particolare rilevanza in questo contesto è il fatto che la prima pubblicazione sulla SARS-CoV-2 in Nature ha fornito prove dell’esistenza dell’agente patogeno solo sulla base dei risultati del sequenziamento. Tuttavia, il test PCR è stato creato e la pandemia globale è stata dichiarata su questa base – che, secondo il BMG, non rappresenta l’individuazione primaria del patogeno.
Le domande centrali che ne derivano:
Quando i controlli negativi prescritti dagli standard scientifici vengono effettuati con campioni provenienti da individui sani?
Quando finirà la pseudoscienza basata su basi metodologiche incomplete?
Quando i politici intervengono per regolamentare?
Quando i tribunali si occuperanno della questione?
Ulteriori informazioni su questo e altri argomenti sono disponibili sulla piattaforma scientifica NEXT LEVEL – Wissen neu gedacht.