Educazione sessuale alternativa

Educazione sessuale alternativa- 2

Un nuovo approccio all’educazione sessuale: Privilegiare l’astinenza e i valori della famiglia

In un articolo pubblicato sullo Swedish Epoch Times il giornalista Glenn Mattsing scrive di una nuova iniziativa. In Svezia cresce la preoccupazione per l’orientamento dell’educazione sessuale nelle scuole. L’attuale programma di studi enfatizza fortemente il debutto sessuale precoce, l’identità di genere e le prospettive di critica delle norme, danneggiando di fatto i giovani.

L’organizzazione Vi tillsammans (Noi insieme) è passata all’azione e sta sviluppando un programma di corsi alternativi per gli insegnanti, che privilegia l’astinenza, la fedeltà e la vita familiare rispetto a quello che viene considerato un programma eccessivamente sessualizzato. L’organizzazione, rappresentata da Martin Lantz, nasce da un movimento di base volto ad aumentare la sicurezza e il benessere dei bambini. Lantz sostiene che l’educazione sessuale odierna sessualizza i bambini a scuola. Il suo timore è che i programmi di studio incoraggino gli adolescenti così come i bambini più piccoli a praticare attività sessuali, portando a un aumento dei comportamenti a rischio con gravi conseguenze sia per gli individui che per la società.

Questa opinione è supportata da prove scientifiche. Lantz ha dichiarato a Epoch Times che “le ricerche dimostrano che l’attività sessuale e altri comportamenti a rischio negli adolescenti aumentano il rischio di depressione, problemi mentali e pensieri suicidi. I rischi sono particolarmente marcati per le ragazze”. Lantz si chiede se non sarebbe meglio lasciare che gli adolescenti esplorino la loro sessualità al proprio ritmo, notando che la maggior parte dei giovani vuole ritardare il debutto sessuale fino a dopo la scuola primaria.

Il piano di studi alternativo si ispira a un quadro americano chiamato Universal Standards for Optimal Sexual Development e si concentra sulla prevenzione dei rischi, sulla responsabilità personale e sui vantaggi di rimandare il sesso fino a quando gli individui non sono pronti per relazioni a lungo termine. Sostenuto da 273 studi nel campo della ricerca medica e delle scienze sociali, il quadro contrasta nettamente con l’attuale approccio svedese, che è sostenuto dalla politica. Il programma di studi, rinnovato due anni fa, è obbligatorio e molto influenzato da organizzazioni come la RSFU (l’Associazione svedese per l’educazione alla sessualità) ed enfatizza la consapevolezza delle norme, la cultura del consenso, le strutture di potere, la pornografia, l’HBTQI anche per i bambini più piccoli, cercando di normalizzare il sesso orale, vaginale, anale e la masturbazione e, a differenza della precedente educazione sessuale, non è in linea con i valori genitoriali.

“Vi tillsammans” intende offrire gratuitamente il suo piano di corsi alternativi alle scuole svedesi e i politici locali hanno già mostrato interesse.


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