Grecia senza bambini: chiudono centinaia di scuole e intere regioni si estinguono

Grecia senza bambini: chiudono centinaia di scuole e intere regioni si estinguono- 3

La Grecia sta vivendo quella che Bruxelles definirebbe probabilmente una “trasformazione demografica”. In realtà si tratta di un crollo strisciante della popolazione. Centinaia di scuole stanno chiudendo perché semplicemente non ci sono più bambini. Ciò che rimane sono aule vuote, villaggi morenti e la consapevolezza che una nazione senza giovani si estinguerà da sola.

Fonte: Report24.news Heinz Steiner, 6. settembre 2025

Un Paese che non ha più bambini non ha bisogno di scuole. Quello che sta accadendo in Grecia non è altro che la scomparsa silenziosa di intere comunità locali, e non perché una calamità naturale abbia distrutto i villaggi, ma perché semplicemente non ci sono più alunni. Lo stesso Ministero dell’Istruzione parla di “Armageddon” e i dati sono tanto chiari quanto devastanti: in soli sette anni, il numero di alunni è crollato di oltre 150.000 unità.

Quando 721 scuole non apriranno più i battenti nel prossimo anno scolastico, non saranno semplicemente edifici vuoti, ma monumenti di una società che sta crollando. Le scuole elementari e materne sono particolarmente colpite. Chiunque pensi che si tratti solo di piccoli villaggi di montagna si sbaglia di grosso: anche nella grande area di Atene gli asili stanno scomparendo dalla mappa in massa. Solo nell’Attica stanno chiudendo 77 strutture, di cui 73 sono scuole materne.

La regola ufficiale è spietata: se ci sono meno di 15 alunni, non ci sono insegnanti; se ci sono meno di 15 alunni, semplicemente non c’è scuola. E se questo numero non viene raggiunto per tre anni, la struttura viene cancellata per sempre. Ciò significa che a volte i bambini devono percorrere fino a 80 chilometri al giorno per frequentare una scuola. Per le isole remote o le regioni montuose, questo non significa altro che le famiglie scompaiono del tutto: dopo tutto, chi vorrebbe crescere il proprio figlio in queste condizioni?

Quello che sta accadendo è il sintomo più visibile di una catastrofe demografica che sta affliggendo l’Europa, non solo in Grecia. Il calo delle nascite, l’emigrazione dei giovani all’estero, l’invecchiamento della società: tutto questo sta intaccando le fondamenta della nazione. Mentre le élite politiche si sgolano a parlare di “sostenibilità” e “diversità” (preferirebbero insediare decine di milioni di migranti), le loro stesse comunità e tradizioni si stanno estinguendo. La chiusura delle scuole è solo il segno più visibile della decadenza.

Ed è un declino che sembra inarrestabile. Perché un Paese che perde i suoi figli perde il suo futuro. Quello che sta accadendo in Grecia in questo momento non è altro che la lenta morte di una nazione che non ha più figli. La nazione che un tempo ha prodotto grandi come Pitagora, Socrate, Omero e Platone si sta lentamente ma inesorabilmente estinguendo. Le nazioni europee hanno finalmente bisogno di nuovi obiettivi e di credere in un futuro degno di essere vissuto – obiettivi reali, non fantasie surreali di estrema sinistra lontane dalla realtà.

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