La doxa sui vaccini celebra l’RNA messaggero come una rivoluzione. Sul campo, sembra un disastro sanitario in agguato. Un ricercatore del CNRS, Jean-Marc Sabatier, ha osato rompere con il consenso e ha pagato un prezzo elevato per questo.
La moderna caccia alle streghe
Jean-Marc Sabatier è un direttore di ricerca del CNRS e un esperto di virologia e tossicologia. Tuttavia, da quando ha messo in guardia dai pericoli dei vaccini a base di mRNA, è diventato il bersaglio di una cabala istituzionale. Licenziato dalle sue funzioni editoriali in riviste scientifiche dopo essere stato “denunciato” per disinformazione, è stato convocato dall’unità di “integrità scientifica” del CNRS. Il suo crimine? Aver descritto pubblicamente questa tecnologia come “pura follia” e averne sottolineato gli effetti nocivi. L’obiettivo era chiaro, secondo il ricercatore: “screditare scientificamente” chiunque non si allineasse alla linea ufficiale. Si tratta di un processo diretto a mettere a tacere il messaggero piuttosto che ad ascoltare il messaggio.
Il comitato etico del CNRS si è già distinto nel 2021 per la sua posizione a favore dei “vaccini” anti-covido mRNA. Ecco la sua opinione su Didier Raoult, Christian Perronne e tutti coloro che non credono alla doxa di BigPharma:
“Le credenze cospirazioniste sono utilizzate anche per alimentare il populismo scientifico e vanno oltre la semplice sfiducia nella scienza. Il film-documentario di 2h40 “Hold-Up”, pubblicato online alla fine del 2020, ne è un esempio edificante. Il suo discorso semplificatorio e cospiratorio, che mescola il vero con il falso, è stato ampiamente diffuso dai media e dai social network, contribuendo così a disinformare il pubblico sulla pandemia COVID-19″.
Tecnologia fuori controllo
La radice del problema, che i guardiani del tempio si rifiutano di vedere, è sconcertante. Sabatier denuncia un approccio vaccinale in cui “non abbiamo assolutamente alcun controllo su nulla”. Fa notare che gli mRNA modificati, soprattutto quelli noti come “auto-amplificanti”, producono proteine sconosciute e imprevedibili, potenzialmente causa di disturbi autoimmuni, tumori o malattie neurodegenerative. Peggio ancora, la loro biodistribuzione è incontrollabile: superano le barriere protettive e si diffondono in tutto l’organismo. In un momento in cui questa follia si sta diffondendo alla fauna e alla flora senza alcuna tracciabilità, il ricercatore avverte che ingerire carne di animali “vaccinati” potrebbe addirittura contaminarci. Un’ammissione di impotenza tecnica trasformata in dogma scientifico…


