In un recente articolo pubblicato su Focal Points – Courageous Discourse, Nicholas Hulscher, MPH, espone una critica che mette in discussione l’affermazione ampiamente pubblicizzata secondo cui i vaccini COVID-19 avrebbero salvato milioni di vite. Questa affermazione si basa su uno studio di Watson et al. pubblicato su The Lancet, che afferma che i vaccini hanno impedito 14,4 milioni di morti in un solo anno. La critica, Metacritique of Influential Studies Purporting COVID-19 Vaccine Successes: Part 1 – Watson et al, redatta dal Dr. Raphael Lataster e pubblicata sul Journal of Independent Medicine, sostiene che questa cifra si basa su matematica errata, ipotesi discutibili e conflitti di interesse non dichiarati.
Lo studio di Watson et al. e le sue affermazioni
Lo studio di Watson et al. è stato una pietra miliare per i sostenitori delle campagne di vaccinazione contro il COVID-19. La sua cifra principale – 14,4 milioni di vite salvate in un solo anno – è stata citata da funzionari della sanità pubblica e politici per giustificare l’obbligo di vaccinazione e le misure correlate. I risultati dello studio sono stati sfruttati da personaggi come il dottor Peter Hotez per sostenere la diffusione delle vaccinazioni, sopprimere le opinioni dissenzienti e difendere le aziende farmaceutiche dai controlli.
Difetti nella metodologia e nelle ipotesi
Tuttavia, la metacritica di Lataster mostra che queste affermazioni poggiano su basi traballanti che non reggono a un esame rigoroso. Egli identifica diversi difetti critici. Lo studio di Watson et al. si è basato su stime esagerate dell’efficacia del vaccino; stime derivate da dati di studi clinici che trascurano gli eventi avversi e classificano in modo errato i casi di individui “parzialmente vaccinati”. Questa errata classificazione ha gonfiato artificialmente l’efficacia percepita dei vaccini, creando un’impressione fuorviante del loro impatto sulla mortalità.
La metodologia dello studio era fortemente basata su modelli teorici piuttosto che su dati reali. I modelli incorporavano ipotesi che non si allineavano con i risultati osservabili, portando a conclusioni più speculative che basate su prove. Privilegiando le proiezioni dei modelli rispetto ai dati empirici, l’affermazione dello studio di salvare milioni di vite è discutibile, poiché non tiene conto di variabili come l’immunità naturale, i tassi di infezione variabili o le differenze nei sistemi sanitari delle varie regioni.
Conflitti di interesse non dichiarati
Un altro punto significativo sollevato è la questione dei conflitti di interesse nascosti nello studio di Watson et al. La critica di Lataster suggerisce che i ricercatori coinvolti avevano legami che non sono stati adeguatamente divulgati, compromettendo potenzialmente l’obiettività dello studio e potendo influenzare la progettazione, l’interpretazione o la promozione dello studio, minandone ulteriormente la credibilità.
Prove da dati del mondo reale
I risultati di Lataster sono supportati da uno studio separato, The Discrepancy Between the Number of Saved Lives with COVID-19 Vaccination and Statistics of Our World in Data. Questo studio utilizza dati reali per mettere in discussione le affermazioni di Watson et al. e sostiene che l’affermazione di milioni di vite salvate dai vaccini a mRNA è poco plausibile sia dal punto di vista matematico che da quello dell’osservazione. Confrontando i tassi di vaccinazione, le statistiche sulla mortalità e altri dati sulla salute globale, questo studio conclude che l’impatto dei vaccini è stato molto meno significativo di quanto affermato, allineandosi con la più ampia critica di Lataster alle ipotesi gonfiate e ai modelli difettosi.
Non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza di fondare le risposte di salute pubblica su solide prove empiriche piuttosto che su modelli teorici.
Date un’occhiata all’ intervista di Nicholas Hulscher al dottor Raphael Lataster o leggete il suo interessante articolo sul Journal of Independent Medicine.





